avv. PAOLINO ARDIA | Divagazioni oniriche sulla legittima difesa
Metti una domenica sera - le 18:00, o giù di lì - e il campanello che suona, insistentemente. Il papà dice al figlio di restare seduto al tavolo, mentre va ad aprire la porta per vedere chi è, ma di non preoccuparsi, perché subito dopo finirà di preparargli il panino per la cena.
Legittima difesa, governo, senato, legge, Matteo Salvini
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Divagazioni oniriche sulla legittima difesa

Divagazioni oniriche sulla legittima difesa

Metti una domenica sera – le 18:00, o giù di lì – e il campanello che suona, insistentemente. Il papà dice al figlio di restare seduto al tavolo, mentre va ad aprire la porta per vedere chi è, ma di non preoccuparsi, perché subito dopo finirà di preparargli il panino per la cena.
“La vuoi smettere di fondermi il campanello?!?!? Sto facendo da mangiare a tuo figlio, visto che sei stata a farti gli affari tuoi col tuo bello e sei arrivata tardi. Il bambino ha fame e io gli sto facendo da mangiare: finisce il maledetto panino e poi viene”.
“Non ho tempo di stare qui fuori ad aspettare: c’era traffico, dobbiamo andare a casa, devo fargli il bagno, prepararlo per la scuola e un sacco di altre cose. Non fare l’ottuso e fallo uscire, per favore: per mesi non ti sei interessato di nulla, adesso fai le pulci a me per dieci minuti di ritardo?!?!?”.
“Le tue idiozie non le voglio neppure sentire! Stai qui fuori mentre io finisco di fare da mangiare e basta! Se non ti sta bene, per me te ne puoi pure andare: dorme qui e a scuola ce lo porto io!”.
Lui, con un ampio gesto della mano sinistra, cerca di sbattere la porta in faccia alla donna, che esterrefatta mette un piede sullo stipite e grida: “Non fare il cretino! Fammi entrare a prendere il bambino e le sue cose! Mi hai fatto uscire dai gangheri: adesso ti do due sberle e ti tolgo per sempre quella voglia di ridere che hai stampata sulla faccia!!!”
L’uomo, allora, avvinto da un profondo turbamento e annichilito dalla punta del piede di lei ancora infilata nello stipite della porta, allarga lo spiraglio e pianta il coltello del salame nel petto della donna, che crolla al tappeto, stroncata dal fendente al cuore.
Seguono grida, sirene, telecamere e un’immediata ridda di interventi:
“Mai ballare la samba sugli attributi di un padre che fa pane e salame al figlio in casa sua! La difesa è sempre legittima! Imparate le danze celtiche, magari occitane. Prima le merende italiane!”, cinguetta un ministro dell’interno.
“Ergastolo e castrazione chimica per i femminicidi, senza se e senza ma!”, posteggia un ministro del lavoro.
“Questo è quello che succede quando si fornica nel peccato senza la benedizione del Signore. Sono tragedie familiari che si possono evitare. Anzi, quella non è mai stata una famiglia, sicché è solo frutto della confusione indotta dalla blasfemia”, sfarfalleggia un senatore col pa-Pillon.
Per fortuna suona la sveglia: era solo un incubo! Finalmente sveglio, vivo in… Italia.

Ps: il racconto del sogno sarebbe stato senz’altro più avvincente se caratterizzato dal vivo turpiloquio che ciascuno può divertirsi a immaginare.
La questione, però, non è solamente onirica ma è comunque in grado di turbare il sonno, almeno quello dei giuristi: il senato, infatti, ha appena approvato in via definitiva la riforma sulla difesa legittima.
Vedremo se – come spesso accade – la realtà riuscirà a superare anche la fantasia più fervida.