avv. PAOLINO ARDIA | Umano molto umano
Il Presidente della Repubblica ha concesso la grazia a tre uomini anziani, che erano detenuti per aver ucciso le loro mogli malate o il figlio tossicodipendente.
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Umano molto umano

Umano molto umano

Il Presidente della Repubblica ha concesso la grazia a tre uomini anziani, che erano detenuti per aver ucciso le loro mogli malate o il figlio tossicodipendente.
Tutti e tre i casi, oltre all’età assai avanzata dei condannati, sono accomunati da storie dolorose dove amore, cura, sofferenza e solitudine si sono fusi in un grumo di sentimenti insostenibili che hanno spinto questi uomini ad un gesto estremo, che appare la negazione del loro ruolo e della loro storia precedente.
Il Capo dello Stato ha comunque beneficiato tre persone che hanno commesso il reato più terribile per definizione: l’omicidio volontario di un prossimo congiunto, per di più inerme.
Al di là della straordinarietà che connota il potere presidenziale di grazia, questo gesto conferma ancora una volta che la valutazione delle azioni umane – di tutte le azioni umane – non può avvenire partendo da dogmi o prospettive validi a-priori, ma deve sempre confrontarsi con le circostanze concrete nelle quali le scelte, anche quelle più impensabili, sono maturate; circostanze che possono far apparire comprensibile anche ciò che normalmente ripugna.
Il significato implicito che sta al fondo della decisione del Presidente rende dunque palese quale distacco e quale apertura mentale dovrebbe animare il legislatore nel pensare e costruire le norme, specie quelle che vanno a incidere direttamente sulla carne viva delle persone.
Il nostro Paese, al contrario, è perennemente ingessato in stereotipi ideologici, spesso agitati solo per convenienza elettorale, che soffocano il dibattito sulle leggi che riguardano, solo per fare alcuni fra gli esempi più caldi, il fine vita, l’interruzione della gravidanza o la vita familiare.
Sempre meno si ricorda che “è necessario scegliere dopo aver giudicato e non giudicare dopo aver scelto“.